recensione diGiovanni Dall'Orto
Race d'ep! Uno dei primi saggi storico-artistici sull'omosessualità
Un libro sull'Ottocento e la prima metà del Novecento, di divulgazione di base, con molte illustrazioni, peraltro assai mal stampate (in b/n su carta non patinata).
Un libro pioniere... e purtroppo lo si vede, dato che dà per scontate idee che ormai sono dimenticate, mentre tratta come fossero chicche idee e notizie che oggi appaiono banali. Il guaio di essere un intellettuale alla moda, quale Guy Hocquenghem (1946-1988) certamente fu, è che le mode passano... (ad esempio l'autore è fermamente convinto della "costruzione storica" dell'omosessualità nel XIX secolo, ad opera dei medici, tesi su cui sempre meno studiosi sono disposti, ormai, a giurare).
Questo libro ci porta in una carrellata storico-artistica da Elisar von Kupffer, Wilhelm von Gloeden, Magnus Hirschfeld, Walt Whitman, Stefan George... al nazismo e al dopoguerra.
Ogni tema è trattato in poche pagine (purtroppo lardellate da brani di citazioni) poi usate per la sceneggiatura di un film omonimo di Lionel Soukaz.
Inoltre l'autore ama allungare il già esile brodetto ricamando parole in libertà, alla maniera di Foucault, per cui alla fine, stringi stringi, le informazioni che dà sono pochine, e nessuna è nuova.
In conclusione, di gradevole impatto visivo, ma inutile per lo storico.