recensione diGiovanni Dall'Orto
Homocaust [1991]. Il nazismo e la persecuzione degli omosessuali.
Questa riedizione (la terza) dell'opera che nella sua seconda edizione poteva essere definita giusto "fantastoria", ha fatto piazza pulita delle tesi genialoidi e superficiali (qualche residuo è nelle appendici, ma non è cosa grave), e costituisce, finalmente, uno studio serio sul tema di cui al titolo.
La presenza omosessuale nel partito nazista è in questa edizione ricondotta alla sua reale dimensione storica: una presenza minoritaria e opportunisticamente ignorata nelle sole persone ritenute "utili alla Causa", almeno fin tanto che non assumessero atteggiamenti critici verso la leadership (Consoli dedica molto spazio alla vicenda di singoli personaggi omosessuali, anche minori, all'interno del regime nazista, ma ciò non è un male. Tuttavia l'aver parlato di come la Gestapo "fabbricasse" prove di scandali omosessuali per sbarazzarsi degli avversari scomodi, avrebbe forse dovuto suggerirgli un'ulteriore cautela nel toccare l'omosessualità di questo o quel gerarca, specie quando si parla di quella, presuntissima, di Hitler - a cui è dedicato un capitolo - ).
Anche le cifre catastrofiche sul numero delle vittime omosessuali del nazismo presentate nelle precedenti edizioni (un milione di vittime, contro le 30.000 delle stime più recenti) sono state ridimensionate, e insomma tutto il libro ha subito un radicale editing e un aggiornamento sulla base di studi recenti, divenendo così uno studio di storia ragionevole, documentato e di solito attendibile, privo di quasi tutte le bizzarrie che avevano caratterizzato le prime due edizioni.
L'autore ha inoltre voluto inquadrare i fatti presentando il contesto storico della Germania dell'anteguerra, scandendo per praticità l'evoluzione attraverso una serie di "casi clamorosi", ognuno dei quali rivelatore.
Preziosa è la raccolta di riferimenti, testimonianze e citazioni casuali prima disperse fra decine di monografie sul nazismo, specie in lingua straniera.
Tutto ciò rende quest'opera assai pratica e comoda, il più accessibile e completo studio nella nostra lingua sul tragico rapporto fra nazismo ed omosessualità (anche se paradossalmente è proprio la parte sull'invio degli omosessuali nei lager del Terzo Reich a risultare un poco sacrificata in questa nuova edizione).
Fra i temi discussi: la repressione dell'omosessualità in Urss dopo la Rivoluzione, la legislazione tedesca prima del conflitto e Magnus Hirschfeld, il caso Moltke-Eulenburg e la "Tavola Rotonda", il movimento giovanile dei "Wandervoegel" ed Hans Blüher, il caso di Roehm e delle SA e la "Notte dei lunghi coltelli", il caso del "mostro" Fritz Harmaann, il caso del generale von Fritsch, il caso Grynszpan e la "Notte dei cristalli", e poi i casi di personaggi più o meno noti ma anch'essi omosessuali come Marinus van den Lubbe, Erich Ludendorff, Klaus von Stauffenberg, Stefan George, Rudolf Hess ed altri ancora.
Purtroppo Consoli ignora le ricerche compiute sul fascismo italiano, per cui il capitolo sul tema (pp. 181-185) è notevolmente breve, e quindi inevitabilmente non conclusivo.
Assai buona in compenso l'appendice iconografica.
Assai utile è infine anche la traduzione, in appendice (pp. 191-205), del discorso di Heinrich Himmler alle SS sull'omosessualità, del 18/2/1937.
In definitiva un libro utile e ben organizzato.
Nota: il termine "omocausto", introdotto in italiano da questo libro, è ormai entrato nel linguaggio corrente del movimento gay per indicare la persecuzione nazista degli omosessuali.