"I Grandi Classici del Fumetto di Repubblica" n° 11 e "Ken Parker Collection" n° 18

21 dicembre 2004, Pride n°49 - Luglio 2003

A ventisei anni di distanza dalla sua prima apparizione, è tornato finalmente nelle edicole uno dei personaggi piu’ amati del fumetto italiano: Ken Parker.

Meno celebre dell’immarcescibile cugino di scuderia alla Sergio Bonelli Editore, ovvero Tex, la testata western di Ken Parker ha pagato con un travagliato percorso editoriale gli innegabili contenuti adulti che i suoi due autori, Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, hanno saputo donare alle avventure del biondo antieroe chiamato dagli indiani Lungo Fucile, sopportando con affanno i ritmi implacabili del fumetto popolare.

L’occasione di riparlare di un vecchio quanto indimenticato amico di carta e china ci viene fornita dalla concomitanza di due meritorie iniziative editoriali, che prevedono la ristampa in albi lussuosi e a prezzo contenuto di una delle pochissime storie a fumetti italiane con un personaggio gay a tutto tondo. Stiamo parlando di Diritto e rovescio, pubblicata per la prima volta nel 1981 e riproposta dal quotidiano “La Repubblica” nell’undicesimo volume de “I classici del fumetto”dedicato proprio a Ken Parker. Nel frattempo la Panini Comics include la medesima storia all’interno della ristampa integrale di tutti gli episodi di Lungo Fucile: Diritto e rovescio è prevista per il novembre del 2004.

Bizzarro racconto, questo Diritto e rovescio. Inizia con la parola “fine” e si conclude col titolo. E’ un poliziesco dove l’assassino è lo sceriffo, il maggiore sospettato conduce le indagini e dove la vittima non è proprio defunta. E’ soprattutto un arguta riflessione sugli inganni delle apparenze e sull’ipocrisia dei costumi sociali, sul gioco del teatro e sulla teatralità della vita.

Junius Foy ha lasciato New York per inseguire all’Ovest il suo amato Willie, fuggito dallo spietato ostracismo della gente. Ora Junius si mantiene tra le nevi del Montana travestito da ballerina di can-can, lavorando con un’improbabile compagnia teatrale finto-parigina: spera sempre, ogni sera, di scorgere in mezzo al pubblico il suo innamorato. Quando Ken Parker viene accusato ingiustamente di omicidio, Junius si offre di nasconderlo e aiutarlo. “Non mi piacciono i linciaggi, morali o fisici che siano…” spiega a Ken. “Basta che uno abbia un tono di voce piu’ acuto… o che cammini ancheggiando… e subito ti saltano addosso come lupi feroci!”. L’unico modo per scagionare Ken Parker è quello di indagare sui veri colpevoli camuffati da giornalisti: scopriranno che niente è come sembra.

Nonostante l’età, Diritto e rovescio conserva ancora oggi un’innegabile freschezza, dovuta per lo piu’ ad una sceneggiatura briosa ed avvincente, piena com’è d’ironico distacco dai canoni del genere western, ma anche di partecipata comprensione per i suoi personaggi. Ken, Junius e gli altri sembrano pedinati discretamente mentre agiscono, piuttosto che costruiti a tavolino per rappresentare le tesi degli autori. Quindi nulla di politicamente corretto, in questa avventura: sarebbe stato difficile, per un ragazzo omosessuale effeminato, fare qualcosa di molto diverso, per sopravvivere, dalla…ballerina di fila, nella città di Helena, Montana, nel 1880 o giu’ di li’...

Funzionale al racconto anche il disegno “impressionista” di Ivo Milazzo, il cui segno, scarno ed essenziale, capace di ardite inquadrature e di originali giochi di luce ed ombra, si rivela uno dei piu’ moderni del panorama italiano, in particolare nell’attenzione alla mimica e alla “recitazione” dei personaggi, tratteggiati con poche, sapide pennellate. Molto belli anche i suoi acquerelli, dei quali ci delizia sia dalle copertine che da alcune storie brevi (e mute!), come Pallide ombre.

L’edizione de “I Classici del fumetto” dedicata a Ken Parker, oltre a Diritto e rovescio, ci offre infatti altre tre storie: la piu’ lunga, Sciopero, è ambientata in una Boston sconvolta dalla rivolta degli operai di un’industria tessile; le due brevi, Pallide ombre e La leggenda di Kenissuaq, vedono Ken Parker alle prese con la caccia e con le tradizioni degli eschimesi. Pregevole, inoltre, l’apparato redazionale, curato con scrupolo dai redattori della Panini Comics.

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Altre recensioni per Ken Parker

titoloautorevotodata
Ken ParkerGiovanni Dall'Orto
11/09/2004

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