recensione diGiovanni Dall'Orto
Amori et dolori sacrum
Quest'opera si segnala non solo per la traduzione (senza testo a fronte) di quindici poesie di Fersen (quasi tutte omoerotiche), ma anche per le foto scattate da Wilhelm von Pluschow alla "Villa Lysis" da lui costruita a Capri, a Nino Cesarini (il suo amante) e alla statua (oggi scomparsa) in cui Vincenzo Gemito ritrasse Cesarini nudo.
Emergono così frammenti di un mondo e di frequentazioni che Peyrefitte (che firma la prefazione di questo libro) aveva delineato ne L'esule di Capri (vedi).
"Il giorno in cui il mio bacio fremerà sulle tue labbra
e, vincitore, ti morderà fino a farti gridare;
il giorno in cui, come un fanciullo saccheggiato, sarai
nelle mie braccia piccolo e pieno di ardore,
il giorno in cui il tuo viso abbandonato al mio,
i tuoi occhi rovesciati sotto il vento delle mie carezze
mi diranno che ho saputo dirigere la tua fragilità
verso il mio desiderio di maschio e verso questo forte sostegno,
a mia volta sarò così felice e grave,
così geloso di averti, ma così freddo di terrore
al pensiero di perderti un giorno, mio piccolo re,
che invece di credermi vincitore, sarò tuo schiavo" (p. 38).