recensione diGiovanni Dall'Orto
Altro tempo, Un [1940]
Raccolta poetica del 1940.
La mancanza di note esplicative in questa edizione rende inutilmente oscure le composizioni (molte delle quali sono palesemente poesie d'occasione, o riferite a fatti e persone precisi, la conoscenza dei quali è necessaria per la comprensione piena).
Ciò vale anche per il discorso omosessuale: leggere a p. 11 una poesia a Chester Kallmann (1921-1975) senza sapere che era l'amante di Auden, non permette di capire perché l'autore vi si metta a parlare di punto in bianco d'amore.
Finché Auden sarà presentato in Italia da curatori stitici e bigotti, sarà ben difficile capire perché sia considerato un grande poeta.
Il tema omosessuale appare qui nelle poesie alle pp. 11, 31 (sul poeta omosessuale Alfred Edward Housman (1859-1936), con allusioni puntuali - ma in codice - ai suoi gusti), 33, 43 (probabilmente sul soggiorno di Rimbaud e Verlaine a Bruxelles, che non è però nominato), 67 (la celebre "Ninnananna" (lullaby), del 1937, per un amore non nominato), 79, 83 (lunga e sarcastica, sui prostituti), 104, 109.
Si noti il mazzetto di quattro canzoni alle pp. 145-153: con l'alibi di scrivere per una cantante donna, Auden può infine esprimere liberamente l'amore verso altri uomini, proponendoci composizioni non a caso famose come "Oh, ditemi la verità sull'Amore" e "Funeral blues" (tradotta come "Blues in memoriam").