In più punti di questo saggio sul processo a Giovanna d'Arco ritorna la questione del suo rifiuto di di vestirsi da donna (vedi le pp. 40-41, 59, 113-114, 146), che è una delle ragioni per cui è stata infine mandata al rogo (e si noti che da questo punto di vista la copertina, che presenta la santa in armatura coi lunghi capelli al vento, mente, dato che nel verbale è specificato che li tagliava corti "sopra le orecchie").

Questo fatto, assieme al giuramento di non avere mai alcun rapporto sessuale con uomini e al fatto che dormisse sempre con donne [ma all'epoca era normale], hanno fatto sospettare che la santa guerriera fosse lesbica (be', di sicuro butch lo era, e non poco!).

In quest'antologia dai verbali del processo, creata da un cattolico e prefata da un gesuita, comunque, in nessuno dei brani oculatamente prescelti appare nulla che possa far pensare a ciò. Se proprio si vuole farlo, si deve leggere fra le righe.

Anche la domanda se Giovanna d'Arco avesse baciato o no le due sante che diceva di vedere, e se nella parte alta o bassa del corpo, non va letta come un dubbio di lesbismo, ma come un ben più perfido tentativo di farle ammettere di avere dato al diavolo, presentatosi sotto false spoglie, il bacio di sottomissione (nelle parti "basse").