recensione diGiovanni Dall'Orto
Una casa in Sicilia
Ci sono libri che si capiscono di più in base a ciò che tacciono che in base a ciò che dicono. Questo è uno di quei libri. Daphne, classe 1911, arriva nel 1948 a Taormina per liquidare la villa lì ereditata dallo zio Robert Kitson, pittore omosessuale e amico di Gloeden. La accompagna una sua amica.
Daphne a Taormina si fermerà, e farà della villa dello zio, fino ai nostri giorni (il libro è del 2001), un albergo in cui ospiterà il fior fiore del turismo omosessuale, oltre che del jet set.
Ma la regola numero uno di un bravo albergatore è non spettegolare mai su ciò che ha visto. Dunque, nulla sapremo mai cosa fecero nel suo albergo ospiti del livello di Greta Garbo...
Soprattutto, l'autrice non intende dirci come mai la sua "amica" abbia deciso di fermarsi anche lei, e faccia capitolino ogni tanto, di decennio in decennio, sempre al fianco di Daphne... un fianco sorprendentemente sguarnito di compagnia maschile. Una lady non ha bisogno di spiegare certe cose: chi deve le capisce da sé; a chi non deve, non sarà certo lei a spiegarle. Ma neppure a nasconderle...
Il libro si snoda così in una serie di ironici bozzetti di vita italiana del primo dopoguerra, piccole commedie vissute sempre col tono della tragedia, o viceversa, tutte viste con l'occhio divertito e al tempo stesso distaccato d'una straniera che non prende sul serio questi dagoes e la loro incredibile povertà, ma un po' li ama, perché le permettono di essere (grazie ai suoi soldi e alla sua condizione di forestiera) quel che vuole.
Solo verso la fine del libro Phelps parla dell'omosessualità di due suoi ospiti, ma unicamente perché è già notissima a tutti, soffermandosi a lungo sulla permanenza del pittore Henry Faulkner e dello scrittore Tennessee Williams. Rotto il ghiacco, come per sottolineare che se di certe cose tace è per discrezione e non per pruderie, si diverte (pp. 255-256) a raccontare nei dettagli di una coppia di... germani omosessuali nella fontana del suo albergo.
Che dire? Il libro si legge come una raccolta di novelle di Pirandello. È garbato, spiritoso, molto di classe. Ma anche terribilmente reticente. Non aspettatevi rivelazioni da miss Phelps. Ma un bel ritratto ironico e affettuoso di quel mondo e di quella località, sì.