recensione diGiovanni Dall'Orto
Honneur flétri d'un évêque homosexuel en 1937, L'
Il libro ruota attorno ad un non-caso storico: monsignor Marcadé (1859-1923), vescovo di Laval, fu costretto alle dimissioni per evitare uno scandalo omosessuale. Il baratto fra Stato (la cui polizia lo aveva colto sul fatto nel 1937) e Chiesa funzionò: non si arrivò a un processo e perciò non si conosce nei dettagli il caso; uno storico ha quindi poco di cui parlare.
Non Christian Gury, però, che al suo solito riesce a tirare per 266 pagine questo non-avvenimento con tutti i tipi di riempitivo, dall'irrilevante storia del vescovado di Laval fino a questioni più serie.
La più interessante delle quali è forse il Kultukampf nazista del 1937 contro la Chiesa cattolica e il suo potere, utilizzando clamorosi processi per omosessualità e pedofilia contro esponenti del clero (pp. 27-31). Una pagina scomparsa dalla memoria storica, e più per imbarazzo della Chiesa che per un'impossibile censura dei nazisti, che al contrario pubblicizzarono al massimo questi processi. Gury fa altresì notare che il governo (socialcomunista) francese può aver scelto di soffocare lo scandalo Marcadé per non portare ulteriore acqua al mulino della propaganda nazista.
Questo racconto (ahimè troppo breve) è seguito da quello (dettagliato) del caso Heinz Rutha (1897-1937), alto gerarca del nazista dei Sudeti (Cecoslovacchia) arrestato nel 1937 (pp. 31-40) per seduzione di ragazzi, e suicida in carcere.
Le pp. 41-53 sono dedicate a un delitto di gelosia omosessuale in un carcere e all'omicidio di Maurice Rabouin (1890-1937), omosessuale, ucciso da un sedicenne per rapina. Le pp. 113-126 raccontano il processo del suo assassino, e questo è il campo in cui Gury, avvocato, riesce meglio: il racconto e la ricostruzione di processi. Interessanti sono infatti sia i dettagli che i commenti.
Le pp. 56-71 trattano, alla buon'ora, del caso di monsignor Marcadé.
Le pp. 73-83 e 98-112 decifrano (in modo non sempre convincentissimo...) una serie d'articoli di quotidiano (l'"Oeuvre", anticlericale) che secondo Gury nascondono allusioni in codice al caso Marcadé, e minacce velate alla Chiesa.
Le pp. 85-95 parlano di altri casi di cronaca del 1937-38: dai processi del campione di tennis tedesco von Cramm e del generale tedesco von Fritsch (che fu assolto), fino all'assassino per mano di una marchetta di Roger Crémieux (1904-1938), omosessuale, anch'egli di Laval.
Le pp. 127-142 sono infine dedicate alla disamina, puntuale fino alla noia, dic ome siano trattati il caso Marcadé e l'omosessualità in genere nel diario del cardinale (omofobo) Baudrillart.
Completano il libro (si vede che la farragine dei dati affastellati fin qui non bastava ancora a Gury...) capitoli su "Chiesa ed equilibrio sessuale" (pp. 143-158, noiosissimo), "Politica, massoneria ed omosessualità" (pp. 159-178, sull'omosessualità fra gli uomini politici francesi (fra cui Edouard Daladier [pp. 168-170], Léon Blum [pp. 170-172], Louis Rollin e Georges Mendel [pp. 173-174]), con elenchi di nomi spigolati per lo più nei libri di Roger Peyrefitte), e un'appendice sui vescovi omosessuali prima e dopo il XX secolo (pp. 195-250, soprattutto nella narrativa francese), che però o offre poco più di una mitragliata di pettegolezzi, o parla solo di personaggi letterari. Anche in tutta quest'opera, come nelle altre dello stesso autore, hanno infatti molto spazio i personaggi e le citazioni da romanzi francesi del XX secolo.
Questo libro è un esempio di quanti danni possa fare un ricercatore dotato e paziente quando non ha di fronte un redattore di casa editrice disposto ad esercitare severamente il diritto-dovere di tagliare il superfluo. In assenza di questa tagliente critica si naviga nella noia per decine di pagine superflue, ridondanti, ripetitive e prolisse, per recuperare alcune gemme che, se pubblicate da sole, avrebbero dato un libretto forse decisamente più smilzo, ma denso ed essenziale, senza perdita d'interesse né d'informazioni. Il difetto di Gury è infatti voler pubblicare tutto, ma proprio tutto quel che ha trovato, e quindi se ha consultato dieci giornali che raccontano lo stesso fatto, lo deve riferire con le parole di tutti e dieci. Ma, allora lo storico cosa ci sta a fare, se non la sintesi e il commento della documentazione?
Quest'opera è insomma un utile tassello del grande mosaico creato con una coerente serie di studi da Gury, ma essendo il testo più noioso dell'intera serie sconsiglio di leggerlo per primo.