recensione diGiovanni Dall'Orto
Marguerite Yourcenar
Bella e minuziosa biografia della scrittrice belga. L'autrice non mostra nessun imbarazzo verso le relazione lesbiche della Yourcenar, ma ne tratta con discrezione e tocco leggero.
Un intero capitolo (pp. 197-214) è dedicato alla scrittura delle Memorie d'Adriano.
Nella parte quarta si fa poi particolarmente sentire la presenza di Grace Frick, la compagna con cui la Yourcenar convisse per decenni (dal 1937 al 1979). Savigneau scrive pagine d'analisi molto belle sulla loro relazione, che solo la morte di Grace interruppe, e che divenne una sorta di simbiosi strettissima (a tratti addirittura soffocante). È notevole il rispetto e l'affetto con cui ne parla, senza tacerne gli aspetti negativi e criticabili (l'egocentrismo smisurato della Yourcenar, l'autoritarismo geloso della Frick), ma evitando qualsiasi preconcetto.
Nella quinta parte, sul periodo successivo alla morte di Grace, appaiono nella vita della scrittrice amicizie per giovani gay, fra cui Jerry Wilson, che le fu strappato dall'Aids.
Fra i personaggi omosessuali nominati nel libro appaiono anche Natalie Barney, Jeanne Galzy e François Augerias.
La traduzione avrebbe decisamente meritato una cura maggiore: si vedano i vari (e fastidiosi) grenier (soffitta) tradotti con... "granaio" (p. 224), oppure atteint (raggiunto) tradotti con... "attinto" (p. 53).