recensione diAlessandro Martini
Delitto al Blue Gay
L'ultima avventura del commissario Nico Giraldi è una modestissima e fiacca commedia di grana molto grossa, che alla sua uscita deluse anche i fan del genere, rivelandosi un clamoroso flop.
Il film ripete stancamente i più triti luoghi comuni sull'omosessualità senza mai riuscire a strappare un sorriso allo spettatore. La coppia comica Milian-Bomobolo mostra più di una volta segni di stanchezza: anche le molte gag in cui Bombolo travestito da donna finge di essere la compagna del virile commissario sono molto meno divertenti e camp di quello che si potrebbe pensare.
Di un certo interesse è comunque il modo con cui viene rappresentata la realtà quotidiana di Alfredo Melli, in arte Colomba Lamar, l'attrazione del locale, in contrapposizione allo squallore della realtà domestica del commissario Giraldi. Mentre il primo ha un buon livello culturale e vive in una linda e ordinata casa medio-borghese, il commissario ha una famiglia che sarebbe riduttivo definire disfunzionale: la moglie è un'arpia che non fa altro che urlare, i figli sono delle pesti e le condizioni abitative della loro dimora possono essere definite perlomeno precarie.
Il film rimane comunque un'opera deludente sotto tutti i punti di vista.