recensione diGiovanni Dall'Orto
Angeli di seta. Un gay nella Cina del futuro
Uno dei recenti (1992) romanzi di fantascienza più apprezzati dalla comunità gay americana.
La vicenda narrata, di per sé, non esiste (un giovane cerca la sua strada per affermarsi, cerca e accetta lavori, sgobba, ha speranze e delusioni...): sono le situazioni, i sentimenti dei personaggi che tengono in piedi il racconto.
Siamo in un futuro in cui la Cina comunista è la potenza mondiale egemone e gli Usa sono reduci da una rivoluzione comunista.
Zhang Zhong Shan, sino-americano, cerca un'affermazione studiando in Cina, ma paga un doppio handicap, ha origini "miste" (la madre è ispanica, e il razzismo dei cinesi non perdona) ed è omosessuale (e ciò cozza con il loro moralismo omofobo).
Avrà una relazione (clandestina) con un professore cinese, persona decisamente positiva che però, scoperta, si suiciderà.
Tornato negli Usa, avrà altre storie ed altri amori.
Il romanzo si conclude con una flebile nota di speranza. A mezze tinte, come tutta la narrazione.
Questo è uno di quei libri che o piacciono moltissimo, o annoiano a morte, senza vie di mezzo.
A me è piaciuto.