Ha cominciato a fotografare come dilettante nel 1965, scegliendo immediatamente il nudo maschile come soggetto delle sue immagini.
All'inizio le foto erano scattate per puro diletto personale ed i modelli erano i suoi amanti, ma quando gli fu proposto, alla metà degli anni Settanta, di produrre immagini per la pubblicazione, Patrioli ha seguito la scuola di fotografia pubblicitaria di Milano, diplomandovisi nel 1977.
"Sono nato inizialmente come fotografo erotico", dice di sé Patrioli, "e non ho nulla da rinnegare".
A differenza di altri fotografi italiani di nudo maschile, come Angelo Frontoni, Aldo Fallai, Gian Paolo Barbieri o Dino Pedriali, Tony Patrioli si è indirizzato da subito ed esplicitamente al mondo gay, dichiarandosi omosessuale già negli anni Settanta sul mensile "Homo".
Su questo stesso mensile pubblicò le sue prime foto softcore, producendo immagini erotiche (softcore prima e hardcore poi) dal 1976 al 1986 per questa e per altre riviste, italiane e straniere (specie nordeuropee).
"La foto erotica era l'unica foto di nudo che avesse un mercato, a quell'epoca. Non esistevano quasi libri di nudo e non esisteva un mercato per quel tipo di prodotto", ricorda Patrioli.
Ciononostante, accanto alle foto erotiche Patrioli coltivava il nudo d'arte, ispirandosi inizialmente in modo esplicito alla fotografia di Wilhelm von Gloeden. "Un po' perché Gloeden era l'unico fotografo di nudo maschile che non fosse proibito in Italia all'epoca, un po' perché la sua fantasia in parte coincideva con la mia. Le foto americane di culturisti mi parevano troppo lontane dal mondo e dai ragazzi che vedevo attorno a me", spiega sempre Patrioli.
Patrioli ritrasse e documentò così l'ultima stagione di una cultura mediterranea, che è oggi scomparsa in Italia per l'avvento della "rivoluzione sessuale", di giovani spesso eterosessuali ma volentieri disponibili a giochi omoerotici non avendo accesso a rapporti eterosessuali.
Sono giovani spesso del Sud Italia, visibilmente divertiti dal gioco narcisistico proposto dal fotografo e ansiosi di esibire una desiderabilità sessuale a cui per la mentalità dell'epoca non avevano alcun diritto.
Col maturare del mercato gay si ebbe una svolta: nel 1984 Patrioli poté pubblicare infine il suo primo libro di nudo maschile, Mediterraneo, che ebbe due edizioni italiane e due negli Usa.
In questo libro Patrioli propose una tipologia molto precisa di ragazzo: sui diciott'anni, scuro di pelle, un po' selvaggio e un po' gattino, e soprattutto molto "mediterraneo".
Questa scelta piacque al mercato e fu quindi proposta in numerosi libri e numeri monografici di rivista [2].
La scomparsa del mondo da cui provenivano i modelli di Patrioli, la graduale sparizione del mercato interessato a foto "softcore", e soprattutto il trionfo nella foto di nudo gay dei modelli estetici statunitensi e l'imporsi dell'industria della foto erotica a scapito di una tradizione totalmente e cocciutamente "artigiana" come quella di Patrioli, hanno spinto il fotografo a ritirarsi.
Oggi Tony Patrioli fotografa solo per diletto personale.