Jaroslav Mogutin è nato a Kemerovo (Siberia meridionale) nel 1974. È giornalista e poeta. È stato il primo gay dichiarato nel giornalismo russo.
Ha cominciato a pubblicare a sedici anni. I suoi numerosi testi (articoli, saggi, interviste, reportage) sono apparsi in Russia su giornali e riviste: “Argumenty i fakty”, “Stolitza”, “Novoe vremja”, “Nezavisimaja gazeta”, “OM”, “Ptjuch”. Ha lavorato come redattore nella casa editrice moscovita Glagol, per la quale ha curato la traduzioni di Pasto nudo e de La stanza di Giovanni.
Per le sue pubblicazioni “scandalose” è stato ben presto obiettivo di persecuzioni politiche e giudiziarie. La procura moscovita e i colleghi giornalisti lo hanno accusato dei più vari “peccati”:
“propaganda della pornografia, descrizione di perversioni patologiche”, “teppismo intenzionale con cinismo eccezionale e particolare insolenza”.
Al 12 aprile 1994 risale l’azione più scandalosa di Mogutin. In uno degli uffici dell’anagrafe moscovita egli ha richiesto la registrazione del suo matrimonio con il pittore americano Robert Filippini. I problemi con le autorità non si sono fatti attendere. La coppia ha cominciato a ricevere via fax e telefono minacce anonime di morte. Per non parlare delle visite notturne della polizia.
Nel 1995, giunto a New York su invito dell’Università Columbus, ha richiesto lo status di rifugiato politico, che poi ha ottenuto l’anno seguente grazie all’appoggio di varie organizzazioni internazionali (Human Rights Watch, Amnesty International, etc.) .
Ha svolto varie professioni: interprete all’ONU, collaboratore di un office – manager, venditore di abbigliamento, etc. Ha posato per i principali fotografi e artisti occidentali, come Rainer Fetting, Terry Richardson, Arthur Tress, Attila Richard Lukacs, Jean Marc Prouveur. Nel 1988 ha recitato nel film “Skin Flick” del regista canadese Bruce LaBruce.
La poesia di Mogutin è apparsa sulle riviste “Solo”, “Risk”, “Argo”, “Vavilon”, “Novaja junost’”, e nell’antologia di letteratura russa gay Out of the blue (Gay Sunshine Press 1997).
Mogutin ha pubblicato i volumi: Uprazhnenija dlja Jazyka [Esercizi per la Lingua] (New York 1997), raccolta di poesie da cui traspare l’eroe lirico come gigante sessuale; Amerika v moikh shtanakh [L’America nei miei calzoni] (Tver’ 1999), raccolta di brevi novelle, incentrate sullo stile di vita americano; Sverkh-chelovecheskie superteksty [Supertesti sovrumani] ( New York 2000), monologhi in prosa e in poesia; Roman s nemtzem [Storia con un tedesco] (Tver’ 2000), racconti autobiografici, in cui il linguaggio crudo si unisce alle fantasie sado-masochistiche.
Nel 2000 gli è stato conferito il prestigioso premio Andrej Belyj per la poesia. Ciò non poteva non suscitare scandalo negli ambienti letterari russi.
La stampa russa e occidentale gli ha affibbiato i più svariati epiteti, lo ha definito “il Rimbaud russo”, lo ha accostato a Majakovskij, a Oscar Wilde, a Pasolini.