Carpenter era sostenitore di un cameratismo virile e romantico che aveva tra i suoi ispiratori Karl Heinrich Ulrichs con la teoria del terzo sesso, e Walt Whitman con le idee di democrazia e di amicizia. Sul poeta americano, che fu determinante nel fargli capire e accettare la propria identità gay, scrisse Days with Walt Whitman (1906), e Some Friends of Walt Whitman: A Study in Sex Psychology (1924), due opere dalle quali emerge chiaramente la convinzione che le unioni omosessuali siano superiori a quelle eterosessuali.
Pubblicò vari scritti, in poesia e in prosa, soprattutto d'argomento sociale, storico e polemico. Famoso il suo saggio Love's Coming-of-Age (1896), dove pone grande enfasi sui diritti delle donne, ed include un capitolo importante, "The Intermediate Sex" che più tardi, ne, 1908, uscì come libro a se stante. Ed è proprio nel Sesso Intermedio che coniò l'espressione «amore omogenico», associandolo ad uomini con un carattere «gentile ed emotivo» [1], visto che l'«omosessualità» inventata da Karoly Maria Benkert nel 1868 [2] e l'«uranismo» brevettato da Ulrichs nel 1864 [3], non lo soddisfacevano troppo.
Tra le altre opere importanti, bisogna ricordare Intermediate Types among Primitives Folk (1914), e poi Towards Democracy (poesie), Ioläus, e Homogenic Love and its place in a free society, uscito nel 1895, lo stesso anno dei processi contro Oscar Wilde. In questo libro fa una storia dell'omosessualità e ne esamina le implicazioni mediche e sociologiche, arrivando a concludere che l'omosessuale ha un ruolo preciso e positivo nella società, è naturalmente portato alla democrazia, e lo Stato non ha diritto di intromettersi nella sua vita privata.
All'epoca si parlava molto di nevrosi, e va a suo merito aver individuato che, questa è più «il risultato che la causa dell'inversione» [4]. Ma la sua grandezza consiste soprattutto nell'aver sottolineato con argomenti scientifici la superiorità dell'omosessuale rispetto all'étero.